Stemma
Gli animali hanno da sempre fornito un’abbondante materia per le rappresentazioni araldiche, divenendo le figure più nobili del blasone.
Gli “animali araldici”, siano essi esistenti in natura oppure siano essi figure chimeriche (basilischi, liocorni, grifoni, anfitteri) vivono di vita propria inseriti nel loro specifico mondo di segni e simboli in cui prendono consistenza proprio grazie al linguaggioaraldico che li definisce, a seconda dei casi, affrontati, alati, armati, rampanti, controrampanti, coronati, decapitati, lampassati, accollati, uscenti, fermi…
Se si scorrono tutti gli stemmi civici italiani è evidente che è il leone l’animale che con più frequenza campeggia negli emblemi dei comuni. Il re della foresta è presente in quasi ottocento stemmi!
Dopo il leone l’animale prediletto è il cavallo. E quindi se ne trovano bardati, inalberati, imbrigliati, rivoltati, drappati, gualdrappati…
Anche lo stemma di Gallicano nel Lazio somma molti degli attributi che in araldica vengono indicati per un altro animale molto raffigurato in antichità, il gallo. L’emblema (D.P.R. 05.02.2005) è di azzurro al gallo cantante (deve essere disegnato con il becco aperto) al naturale, crestato bargigliato, allumato di rosso (ovvero deve avere cresta, bargigli e occhi rossi), imbeccato e membrato d’oro (cioè con il becco e le zampe d’oro).
Il gallo utilizzato in araldica come simbolo di forza, gererosità e vigilanza, è stato presente fin quasi dalla nascita degli stemmi stessi.
Specificamente per Gallicano nel Lazio, il gallo ha subito una “metamorfosi” negli anni per arrivare ad essere così come lo vediamo oggi.
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